#318781 Facsimili

I discorsi di P.A. Mattioli. L'esemplare dipinto da Gherardo Cibo: eccellenza di arte e scienza del Cinquecento. Edizione facsimilare del ùl'esemplare Edizione Valgrisi 1568, conservato a Roma, Biblioteca Universitaria Alessandrina segnatura Rari 278. Contributi di Flavia Cristiano, Enrica Lozzi, Duilio Contin, Lucia Tongiorgi Tomasi, Giorgio Mangani, Paolo Santini, Piera Medeghini Bonatti, Ilaria Andreoli, Marco Bresadola.

Author
CuratorA cura di Duilio Contin e Lucia Tongiorgi Tomasi. Premessa di Valentino Mercati.
PublisherAboca Museum Edizioni.
Date of publ.
Details3 volumi. cm.39x40,5, pp.1728, illustrazioni. legature editoriali cartonate, cofanetto telato.
AbstractUn capolavoro della letteratura medico-botanica, arricchito dai colori e dalle miniature di un grande maestro. Aboca Edizioni presenta la riproduzione facsimilare di I discorsi di P. A. Mattioli, nella celebre stampa a figure grandi che Valgrisi impresse a Venezia nel 1568. L'esemplare da cui Aboca ha attinto, oggi custodito alla Biblioteca Alessandrina di Roma, è noto per i magnifici decori di Gherardo Cibo, il quale, oltre a colorare le incisioni, ne completò gli sfondi con suggestivi paesaggi scaturiti dalla sua fertile immaginazione. Dalla nota di Flavia Cristiano :«L'edizione ci offre, in tutta la straordinaria bellezza del suo corredo artistico, un testo che documenta il cammino della scienza e del pensiero dell’uomo; un volume che, pur se stampato in una serie di molti esemplari, costituisce, nella sua individualita`, un'opera d'arte singolare e inimitabile; il tassello di una storia che collega fra loro un illustre botanico, un pittore amante di botanica, un principe studioso e un papa bibliofilo, protagonisti di una vicenda piu` affascinante di un romanzo; un esempio emblematico dell’importanza insostituibile della ricerca che scova nei depositi del passato e ci restituisce la nostra storia attraverso il fascino immediato e senza tempo della bellezza». Così, in una lettera datata 24 giugno 1565, Mattioli si esprimeva invece riguardo l'arte di Cibo e, in particolare, le sue figure botaniche: «in vero me par che siano tanto vive et naturali, che più non vi si possa desiderare; et massimamente che vi si discerne una leggiadria che dà loro l'ornamento di quei paesetti ameni, che non si discerne nelle naturali. Onde le dico che se ben da molti e diversi luoghi mi sono state mandate piante colorite, tanta differenza vedo tra queste e quelle, quanto si vede dal piombo all'argento o per dir meglio all'oro» (Biblioteca Comunale di Siena, cod. miscell. D, vii, 2. c. 15 r.). Ai due volumi contenenti la riproduzione dei Discorsi si affianca un volume di commento, ove sono presi in esame l'importanza dell'opera di Mattioli nella storia della botanica e della farmacia moderne, i passaggi di proprietà del volume decorato da Gherardo Cibo, le vicende biografiche di Mattioli, Cibo e di Giorgio Liberale da Udine, autore delle xilografie impresse nel 1568, la storia della tipografia valgrisiana. I discorsi di P. A. Mattioli con le miniature e gli acquerelli di Gherardo Cibo fu realizzato per la biblioteca personale di Francesco Maria II Della Rovere, duca di Urbino. Dopo la morte di questi, avvenuta nel 1631, il volume, unitamente ad altri libri a stampa, confluì per volontà testamentaria nel convento dei Caracciolini di Casteldurante. Da qui, con atto del 22 dicembre 1666, fu trasferito nelle sale di quella che sarebbe divenuta nel giro di pochi mesi la Biblioteca Alessandrina di Roma, dove oggi è censito attraverso la segnatura Rari 278.
EAN9788898881000
ConditionsUsato, come nuovo
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