#344292 Classici Greci e Latini Opere e Saggi

Epictetus.

AutoreArriani.
EditoreBartolomeo Zanetti.
Data di pubbl.1535.
Dettagli In 8, cm.11x17, 8 carte non numerate con segnatura*, seguono segnature di 8 carte da alpha ad omega minuscole, poi AA e BB sempre di 8 carte. Legatura in cartone uniforme grigio probabilmente secentesca, titolo manoscritto al dorso in inchiostro marrone. Copia nitida e marginosa. Una mano, probabilmente secentesca, di grafia nitida, aggiunge ogni tanto passi tratti presumibilmente da altri codici o corregge il testo a stampa, sempre nei margini bianchi del libro. Opera importante nella cultura occidentale e assai rara a trovarsi nel AbstractInsieme alle Diatribe è la seconda ed ultima opera filosofica di Arriano di Nicomedia, celebre per l’autorevole Vita di Alessandro (Magno), che risulta fonte preziosissima per la ricostruzione delle vicende del grande macedone. Pubblicò anche opere di tattica militare, di geografia e di altre discipline, qualificandosi come poligrafo sulla scorta di un modello a lui molto caro, ovvero la figura di Senofonte, e come Senofonte, che scrisse di filosofia cercando di testimoniare ai lettori il pensiero del suo maestro Socrate, così Arriano si adoperò per trascrivere gli insegnamenti, rimasti unicamente orali, come quelli di Socrate, del suo maestro Epitteto. E questo avvenne con le due opere, le Diatribe e il Manuale di Epitteto. Arriano afferma di aver solo fedelmente trascritto le lezioni di Epitteto, a differenza del Senofonte delle opere socratiche, dove emerge più chiaramente una interpretazione del pensiero di Socrate. Queste due opere di Arriano sono una fonte preziosissima per la conoscenza di quella fase evolutiva dello stoicismo che riflette molto sulle sensazioni e sugli impulsi del corpo e dell’anima nell’uomo, che arriva a vertici assoluti di introspezione con Seneca, Epitteto e Marco Aurelio tra I e II secolo d. C., che saranno un viatico essenziale per la riflessione agostiniana nelle Confessioni. Non per nulla la loro riflessività analitica piacque tanto a Giacomo Leopardi, colui che appunto per primo scarnificò il linguaggio romantico per aprirlo allo scandaglio radicale ed impietoso della propria interiorità: le radici antiche dell’esistenzialismo moderno. CondizioniUsato, molto buono