#208248 Architettura e Urbanistica

Dalla città dipinta alla città scenografica tridimensionale. Una vera passione teatrale per molti artisti dei secoli XV e XVI.

Autore
EditoreAlinea Editrice.
Data di pubbl.
Dettagli cm.24x22, pp.VIII,100, brossura copertina figurata a colori.
AbstractNelle riviste specializzate che trattano di architettura e teatro, e la loro interrelazione, e anche nei testi-saggi ancor più mirati alle problematiche dello spazio scenico dal XV al XVI sec., un argomento che quasi costantemente spunta riguarda la materia connessa al passaggio dalla scena prospettica "quadro" in due dimensioni (composta con quinte, arie, periatti e fondali dipinti), alla scenografia prospettica costruita, ovvero in tre dimensioni.Molte le voci e "sirene" che trattano e hanno trattato su questo argomento, e alcune molto "dotte"; ma l'unico modo che può portare veramente a capire molti aspetti risulta quello di esaminare non solo le fonti storico-letterarie, ma di fare serie analisi della parte iconografica a noi rimasta: disegni, pitture, realizzazioni ancora esistenti, come per esempio le "strade" del Teatro Olimpico a Vicenza, opera di Vincenzo Scamozzi.Il vero "input" a far sì che questo libro prendesse una "chiave" soprattutto illustrativo-iconografica, lo si deve alla grande mole di immagini della pittura rinascimentale dell'Italia fiorentina e centrale che, analizzata dall'autore con occhi mirati a "cercare", anche in forme e luoghi abbastanza lontani dalle pubblicazioni storiche dell'arte "ufficiali", hanno svelato delle autentiche sorprese relative a spazi dipinti in modo indiscutibilmente scenografico. (Piero Buzzichelli).
EAN9788860557032
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